il Parnaso
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Oggi mi voglio fare un regalo....

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Messaggio  aisha Lun Gen 11, 2010 9:53 pm

Mi voglio fare un regalo oggi, e per farlo metterò per un attimo da parte quello strano senso del dovere che vive dentro di noi come una voce che ci dice continuamente: “Prima devi fare delle cose, prima di dedicarti a te stesso, prima di concederti questo futile lusso, hai dei doveri da compiere, cose più importanti e più urgenti di quelle vaghe sensazioni interiori, di quel desiderio di fermarti e ascoltarti che altro non è che pigrizia camuffata”. Oggi a questa sciocca voce rispondo “E’ molto più importante che io dialoghi con il mio vero Io, con il mio Spirito, con quella parte che tu nemmeno conosci e non riconosci, di quanto non siano urgenti tutte quelle piccole cose che muovono un po’ la superficie della mia vita, ma che non sono in grado di aggiungervi nemmeno una briciola di senso. Se così non agissi, presto non avrei più l’energia e la motivazione per fare proprio quelle cose che mi vuoi far credere siano così importanti”.

La vita è davvero un continuo oscillare, tra alti e bassi, un perenne uscire e rientrare in se stessi, e il suo equilibrio, non sta nel riuscire a fermare questo moto, ma nel saper coltivare quella visione estesa, quello sguardo che tutto comprende, e che ci fa capire come la pace che tanto cerchiamo sia semplicemente la capacità di muoversi con leggerezza in questo turbinoso movimento….la vera pace non è fermare il movimento, ma è l’abbandono ad esso, è l’entrare in sintonia e in armonia con il fluire della vita.
Per farlo si deve imparare a muoversi e non cercare di fermare il flusso.
Se guardiamo la vita della natura attorno a noi vediamo che tutto è in continuo mutamento, tutto è coinvolto in un processo di trasformazione. I pianeti descrivono percorsi nel cielo, si muovono in relazione gli uni agli altri, secondo precisi rapporti armonici; le parti più piccole dell’universo, gli atomi, i quanti e altre di cui l’uomo non sa nulla, sono parti vive, composte di energia, vibrano, si muovono, si compongono e scompongono continuamente.
Tutto attorno a noi si muove, muta, si trasforma continuamente, allora perché noi continuiamo a resistere a questo divenire? Perché invece di abbandonarci al flusso, di entrare in esso e nuotare nella corrente, continuiamo insistentemente ad aggrapparci ai massi del fiume e ci ostiniamo a voler restare lì anche se, a ben vedere, questo ci costa molta più fatica di quanto non sia lasciare il masso e nuotare verso il mare aperto, verso una vita migliore?
Trovo che questo strano modo di agire che ha l’essere umano sia veramente curioso e difficile da spiegare. E’ come se l’Uomo, attraverso un lungo percorso, fosse giunto al punto di credere di essere qualcosa di totalmente diverso da tutto il resto del creato, un’entità a se stante, con leggi diverse e non avesse più coscienza di essere parte del tutto, parte di quell’unica entità che è la Vita e che tutto accoglie in sé.
Non desidero perdermi in disquisizioni filosofiche, ma suppongo che quella stessa Coscienza e Consapevolezza di sé, che fa dell’essere umano qualcosa di speciale in questo tutto, si sia così dissociata dal resto nel tentativo di definire se stessa e la propria identità, da non ricordarsi più il punto da cui è partita. Nel processo di autoriconoscimento che l’essere umano ha avviato tantissimo tempo fa, ci si è così persi nel ragionare sulla propria specifica identità, da arrivare a cancellare la coscienza di ciò che ci lega a tutto il creato.

Nella nostra Vita è profondamente radicato il principio dell’eternità e dell’infinito. Fluiamo continuamente tra materia e spirito, entrando ed uscendo senza interruzione in forme di materia solida e in dimensioni spirituali, pur non conservando memoria di questi passaggi ad ogni cambiamento di stato.
Costruiamo e distruggiamo continuamente, con lo stesso ritmo con cui il respiro sostiene la nostra vita. Con la stessa naturalità, senza pensare, senza decidere quando è il momento di farlo o di smettere. Respiriamo perché è inevitabile farlo.
E questa inevitabilità è lo stesso principio che ci fa essere in forma di corpo fisico o di spirito, che ci fa entrare in una forma o nell’altra. Non siamo consapevoli del momento in cui abbiamo deciso di nascere e non siamo consapevoli di cosa determinerà la nostra morte (che altro non sono che un cambio di stato del principio eterno che è in noi), ma entriamo ed usciamo in forme diverse di Vita con la stessa spontanea naturalità con cui Respiriamo.
Tutto ciò che è visibile e non visibile, è un'unica entità, che come un organismo Respira e ad ogni respiro determina processi che noi chiamiamo vitali e/o mortiferi.
E in questa grande, infinita, eterna Realtà non esiste ciò che consideriamo giusto e ciò che consideriamo sbagliato, ci sono solo forme diverse, manifestazioni diverse, passaggi, metamorfosi di un unico grande divenire. E tutto ciò che è, semplicemente è, e ciò che non è, è divenire ed il vuoto, il nulla è solo Possibilità, uno spazio libero dove può nascere qualcosa di nuovo.

E poiché tutto respira e noi siamo chiamati a fluire in questo respiro, la cosa più giusta per noi stessi che possiamo fare è incominciare a respirare anche noi in armonia con la Vita.
Si tratta in un certo senso solo di imparare ad andare a tempo con il Cosmo, di accordarci con esso, così come si accordano sulla stessa nota i singoli strumenti di un orchestra prima di iniziare a suonare tutti insieme.
Non occorre essere scienziati o astrofisici e conoscere le traiettorie dei pianeti per raggiungere questa armonia. Si tratta solo di un piccolo, sottile passaggio di stato di Consapevolezza, si tratta solo di un attimo in cui la nostra vera natura diventa chiara in noi. Attraverso passaggi e momenti quasi sempre impossibili da ripercorrere, comprendiamo, ciò che siamo. Non solo noi come singoli, non io come persona, ma ciò che siamo tutti, ugualmente: esseri di luce portatori di un principio divino.
E’ l’attimo in cui cade il velo, è l’inizio vero della nostra vita.
E’ quando iniziamo a suonare in armonia con gli altri musicisti e non ci ricordiamo di aver mai partecipato alle prove.
Sono le piccole frasi dette da altri, lette sui libri, che quando le abbiamo sentite sembravano tanto belle, ma ancora come qualcosa di esterno che non ci apparteneva. Lasciate lì, nelle profondità del nostro cuore fiducioso, dimenticate; emergono e diventano nostre, le nostre verità, verità spesso incomunicabili che è possibile solo testimoniare con la propria vita e presenza.
A questo passaggio siamo chiamati tutti, indistintamente. E’ semplicemente un processo vitale che in nessun modo possiamo decidere di arrestare. Possiamo al massimo ritardarlo, rimandarlo.
Ritardarlo così tanto da dover aspettare un’altra vita per compierlo.
Eppure, anche questo, anche la possibilità di ritardare il momento del Risveglio, non è né giusto né sbagliato, semplicemente è ciò che è.
Quando poi succede quel qualcosa che ci fa sentire desti nell’anima, si comprende che in realtà si è sempre stati desti, solo che lo si era in modo diverso.

C’è un intelligenza che governa il Tutto, che non determina nulla, ma semplicemente è. Un’intelligenza che non giudica come quella umana, che non stabilisce ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, che non ha sensi di colpa. E l’Intelligenza della Vita.
Ed ogni tempo è il tempo giusto per fare ciò che si è pronti a fare, e ciò lo si comprende solo quando tutto il nostro essere è pronto a fare determinati passi; non si può programmare prima del tempo.
Tutto ciò che ci è richiesto è di saper Ascoltare, di nutrirci di giusti pensieri, di credere nel valore della Fiducia, di essere pronti a cogliere il momento giusto, di vegliare nella notte l’arrivo del Cristo.

aisha

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Messaggio  aisha Mar Gen 12, 2010 10:45 am

A qualcun'altro questi pensieri devono esser già venuti da tempo sunny

E' la canzone di Giovanni Allevi "Go with the flow" che tradotto vuol dire "Vai con il flusso"


aisha

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Messaggio  Sebastiano Mer Gen 13, 2010 12:58 pm

Cara aisha, ho letto il tuo scritto con vivo interesse. Condivido le tue profonde e belle riflessioni. Grazie per questi pensieri.
A livello collettivo seguiamo già tutti quel "flusso"; ma a livello individuale, solo il prenderne consapevolezza costituisce quello
che giustamente chiami "Risveglio".
Sebastiano
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Messaggio  Fabiana Dom Gen 17, 2010 9:56 pm

Grazie aisha.
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