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Mitologia e religione del mondo greco-romano

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Messaggio  Sebastiano Sab Nov 08, 2008 4:35 pm

Miti, liturgia e manifestazioni del sacro nel mondo ellenico e nell'Impero Romano...
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Messaggio  Sebastiano Lun Nov 10, 2008 2:55 am

Il mito di Leda e il cigno

Mitologia e religione del mondo greco-romano 04310430-full;init:

Very Happy ecco una mia interpretazione:

Quello dell’unione fra Leda e Zeus è sicuramente fra i racconti più affascinanti della mitologia ellenica. Innanzi tutto ecco un breve riepilogo: il Signore dell’Olimpo si innamora della mortale Leda, regina di Sparta. Il Dio si presenta alla donna in forma di cigno, e con lei concepisce due coppie di gemelli...
(leggi il resto dell'articolo su: http://sebastianobrocchi.googlepages.com/ledaeilcigno study )
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Messaggio  Sebastiano Lun Nov 10, 2008 2:58 am

... e quello di Aracne Smile

Mitologia e religione del mondo greco-romano Aracne4

La dea del Tritone aveva seguito con attenzione il racconto delle Muse, elogiando il canto e giustificandone l'ira. Ma poi, tra sé: "Lodare va bene, ma anch'io voglio essere lodata,non lascerò che si disprezzi la mia divinità impunemente!". E s'impegnò a perdere Aracne di Meonia, che (l'aveva udito)non voleva riconoscerle il primato nell'arte di tessere la lana. Non per ceto o stirpe lei era famosa,ma per maestria d'arte...
(leggi il resto dell'articolo su: http://veritas2012.blogspot.com/2008/10/aracne.html Idea )
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Messaggio  Sebastiano Lun Nov 10, 2008 3:18 pm

Il mito di Fetonte.

Mitologia e religione del mondo greco-romano Fetonte

Fetonte è una figura della mitologia greca. Era figlio di Apollo e della ninfa Climene.
Secondo il mito, Fetonte, per vedere se Apollo fosse veramente suo padre, lo pregò di lasciargli guidare il carro del Sole: ma, a causa della sua inesperienza, perse il controllo del carro, i cavalli si imbizzarrirono e corsero all'impazzata per la volta celeste: prima salirono troppo in alto, bruciando un tratto del cielo che divenne la Via Lattea...
(leggi il resto dell'articolo Arrow http://www.riflessioni.it/simbologia/fetonte.htm Very Happy )
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Messaggio  Sebastiano Mar Nov 11, 2008 4:19 pm

"Mitra e il Mitraismo", un testo molto interessante per conoscere uno degli antichi culti che maggiormente ha influenzato lo sviluppo del Cristianesimo nascente:

Il culto del dio Mitra, divinità di origine persiana le cui prime tracce risalgono al 1300 a.C. ma probabilmente molto anteriore, è uno dei culti orientali che tramite il mondo ellenico si diffusero a Roma in alternativa alla religione ufficiale.
Esso cominciò a prendere piede a partire dalla fine del I secolo d.C. e raggiunse il periodo di massima diffusione al tempo degli imperatori Severi. Il Mitraismo occidentale si è formato da una lunga e complessa evoluzione dell'antico culto iranico e come molti altri culti di origine orientale, anch'esso aveva le caratteristiche della religione iniziatica e segreta. Questo è uno dei motivi per cui i santuari, i 'mitrei', furono sempre ricavati in ambienti sotterranei.
Il dio Mitra e il suo mistero sembra siano stati introdotti nel mondo greco-romano dai pirati di Cilicia deportati da Pompeo nel 67 a.C. in Grecia, ove però questa religione ha lasciato scarse testimonianze. Assai più vistose e numerose le tracce superstiti nella penisola italica, dove si affermò alla fine del I sec. d.C., diffondendosi poi con estrema rapidità nelle province nordiche (Mesia, Dacia, Pannonia, Germania, Britannia) attraverso le guarnigioni militari che, insieme agli schiavi, furono i più attivi propagandisti di Mitra. La totale mancanza di fonti scritte fa assumere una straordinaria importanza alla documentazione archeologica relativa a Mitra, il cui mito si ricostruisce in base alle numerose raffigurazioni rinvenute nei mitrei.
La sua storia si articola in diversi episodi: il dio nasce da una roccia con una fiaccola e un coltello fra le mani, con un colpo di freccia fa scaturire l'acqua da una roccia. Successivamente Mitra inizia ai propri misteri il Sole, da cui è distinto ma al tempo stesso strettamente associato, segue un patto fra le due divinità, che siedono insieme a banchetto per poi salire sul carro solare verso il cielo. Nell'iconografia Mitra è frequentemente associato a Varuna insieme al quale personifica i due aspetti del cielo, diurno e notturno, nonché l'ordine cosmico e umano: Varuna punisce i malvagi e i trasgressori, mentre Mitra è protettore della giustizia e dei patti, del bestiame (cui garantisce buoni pascoli) e degli uomini giusti. Oltre agli aspetti celesti e solari la sua originaria personalità connessa con la giustizia assunse anche una connotazione cosmogonica e soteriologica, mirante cioè alla salvezza dell'uomo.
Ma l'avvenimento centrale del rito mitraico è senza dubbio il sacrificio del toro, la cui morte promuove la vita e la fecondità dell'universo. L'iconografia di tale evento era posta sempre ad una estremità dell'antro, solitamente di forma allungata e con due lunghi banconi ai lati, in cui venivano celebrati i sacrifici rituali ed i banchetti cultuali. Oltre al dio ed al toro, nella tauroctonia erano sempre presenti delle figure simboliche ben precise: un cane ed un serpente che bevevano il sangue del toro, uno scorpione che lo pungeva ai testicoli, delle spighe di grano che germogliavano dalla coda dell'animale morente e un corvo...
(leggi il resto dell'articolo su: http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/MITRAISMO.html study )

Mitologia e religione del mondo greco-romano Mitra44
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Messaggio  Sebastiano Gio Dic 25, 2008 2:55 am

In questi giorni, come ad ogni natale, si fa un gran parlare di Sol Invictus, Mitra ecc... un'altra tradizione religiosa "natalizia", sicuramente meno conosciuta, é quella dei Saturnali nell'antica Roma...

Approfondimento

Saturnali

Particolare di un bassorilievo con musicante durante un banchetto
I Saturnali (in latino Saturnalia) sono l’antica festa in onore del dio Saturno, una delle più antiche del calendario festivo romano. Si celebravano ogni anno, in origine per un solo giorno, forse il 17 dicembre, poi, in età imperiale, per quattro, cinque o più giorni. Si festeggiavano durante il riposo dai lavori agricoli e rappresentavano quindi la temporanea liberazione dalle fatiche del lavoro, dalle costrizioni sociali e dalle convenzioni morali.
La festa, dedicata Saturno quale dio della fertilità, serviva anche ad augurare la fecondità della terra. Inoltre, a causa dell’identificazione di Saturno con il dio greco Crono, patrono della mitica età dell’oro, i Saturnali celebravano anche l’epoca primordiale in cui si riteneva che la proprietà delle terre e dei beni fosse comune e che non esistessero né il lavoro né i conflitti sociali né la guerra.
Fra gli aspetti più significativi dei Saturnali, possiamo elencare: la libertà concessa agli schiavi di trattare i loro padroni da pari a pari e persino di rinfacciare loro vizi e difetti e di insultarli; la presenza di grandi banchetti cui era consentito di partecipare a tutti, indipendentemente dalla loro estrazione sociale e culturale; le danze, le feste, gli spettacoli e il gioco d’azzardo, solitamente proibito; una certa rilassatezza dei costumi (severamente biasimata, evidentemente per gli eccessi cui era giunta, da diversi intellettuali di età imperiale, come Seneca o Plinio); e infine lo scambio di regali. Secondo alcuni etnografi, quest’ultimo aspetto va messo in relazione all’uso l’uso di scambiare doni proprio del Natale cristiano, che appunto avviene all’incirca negli stessi giorni dell’antica festa romana. Gli altri aspetti si ricollegano invece chiaramente al Carnevale medievale e moderno.
(fonte: http://www.sapere.it/tca/MainApp?srvc=dcmnt&url=/tc/scuola/percorsi/carnevale/saturnali.jsp)

Saturnali
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

I Saturnali erano un'antica festività della religione romana dedicata all'insediamento nel tempio del dio Saturno e alla mitica età dell'oro; si svolgevano dal 17 al 23 dicembre, come stabilito da Domiziano.

I saturnali avevano inizio con grandi banchetti, sacrifici, a volte orge; i partecipanti usavano scambiarsi l'augurio io Saturnalia, accompagnato da doni simbolici.

Durante questi festeggiamenti era sovvertito l'ordine sociale: gli schiavi potevano considerarsi temporaneamente degli uomini liberi, e come questi potevano comportarsi; veniva eletto, tramite estrazione a sorte, un princeps -una sorta di caricatura della classe nobile- a cui veniva assegnato ogni potere. In realtà la connotazione religiosa della festa prevaleva su quella sociale e di "classe". Il "princeps" era in genere vestito con una buffa maschera e colori sgargianti tra i quali prevaleva il rosso (colore degli dei) e poteva ricordare il nostro Babbo Natale.

Era la personificazione di una divinità inferica, da identificare di volta in volta con Saturno o Plutone, preposta alla custodia delle anime dei defunti, ma anche protettrice delle campagne e dei raccolti.

In epoca romana si credeva che tali divinità, uscite dalle profondità del suolo, vagassero in corteo per tutto il periodo invernale, quando cioè la terra riposava ed era incolta a causa delle condizioni atmosferiche. Dovevano quindi essere placate con l'offerta di doni e di feste in loro onore nonché indotte a ritornare nell'aldilà, dove avrebbero favorito i raccolti della stagione estiva.

Si trattava insomma di una sorta di lunga "sfilata di carnevale" (perché a tale festa sono riconducibili i saturnalia e tutti i riti agrari successivi).

L'equivalente greco del dio romano Saturno era Cronos. Esisteva una variante al mito che vedeva in Saturno il dio di una mitica Età dell' Oro. Scacciato da Giove si diceva avesse spostato il suo regno in un luogo che, Greci prima e Romani poi, chiamavano "Isole beate".
(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Saturnali)
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Messaggio  Diogene Sab Giu 27, 2009 11:16 am

Cari amici del Parnaso, mi chiedevo quale idea vi foste fatti riguardo al significato del mito di Medusa che pietrifica con lo sguardo...

Mitologia e religione del mondo greco-romano 2H-%20giulio-aristide-sartorio-la-gorgone-e-gli-eroi-1897-Roma-galleria-naz-di-arte-moderna

Giulio Aristide Sartorio, "La Gorgone e gli eroi", 1897 Roma Galleria Nazionale di Arte Moderna


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Messaggio  orchidea Dom Giu 28, 2009 2:14 am

Bella domanda! Secondo me potrebbe rappresentare la paura, che difatti "pietrifica" gli animi... Perseo in questa ottica può essere un simbolo dell'individuo che cerca di conoscere/affrontare la propria paura...
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